Augusta Universalis – Byzantium

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“Roma è potente perché è il centro dell’Universo.
Bisanzio è potente perché è Bisanzio.”
(Anastasia Eracliade di Costantinopoli, estratto dal discorso di insediamento)

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Anastasia Eracliade di Costantinopoli (o Bisanzio), figlia diciannovenne dei defunti Eraclio Augusto e Alessia Sofia, è la Basileia (“regina” o “imperatrice” in neo-greco) della “Pars Orientis” dell’Impero, il Regnum Ellenicum.

E’ l’autrice principale dell’attuale Guerra delle Aquile, in quanto incapace di accettare la scelta del padre di lasciare il trono supremo di Augusto alla sorellina adottata Livia Akiko dell’Impero del Crisantemo, oltretutto “colpevole” di una politica di pace e riconciliazione con la razza aliena Sserathi, principale responsabile della morte dei loro genitori.

In alleanza col cugino Alexei III del Soviet Zarista Russo, combatte per riconquistare quel trono che reputa suo di diritto e per guidare Roma e l’umanità intera alla riscossa contro la tirannia dei secolari nemici del Grande Regno Sserath.

La sua Tecnothorax, di classe Archon Augmentata, è stata fabbricata con esorbitanti investimenti in ricerca militare per rivaleggiare contro quella di Livia Augusta ed è stata battezzata dai soldati bizantini col nome di “Fuoco Greco”, in onore all’abitudine della giovane Basileia di librarsi sul campo di battaglia con ali d’oro infuocato, spargendo distruzione e panico sul nemico dai suoi due lanciafiamme pesanti integrati.

Augusta_Universalis_GDR_ByzantiumBionda, dagli occhi artificialmente modificati in un brillante color oro (originariamente erano azzurri come quelli del padre), snella e dotata di indubbio fascino e bellezza come sua madre, è anche dotata di prodigiosa intelligenza e talento in numerosi campi dell’ingegneria, della matematica e della filosofia, ottenuti dalla sua infanzia e adolescenza di intensi studi al Museo di Alessandria e all’Accademia di Atene. Parla fluentemente 9 lingue, una piccola parte di quelle parlate nel suo enorme impero, che si estende dalla Grecia all’Africa, dai confini con i regni dei Maharaja alle steppe meridionali della Rus.

La sussurrata storia d’amore giovanile con il quasi trentenne Shaka degli Zulu, Shaka Maisha II, Cesare del Regnum Zuli e membro del Senato imperiale, sembra si sia bruscamente interrotta con l’inizio della Guerra di Eracliade contro Roma.

Lo Shaka si sarebbe rifiutato di allearsi con lei, giudicando indegno il suo tradimento verso l’Impero e Livia Akiko, l’unica Augusta scelta dal precedente Augusto, come la Legge di Roma richiede. Queste sono solo voci, ma tanto gli Zulu quanto gli Apache e i Toltechi (per citare solo i Cesari più potenti del Nuovo Mondo) sono rimasti neutrali nella lotta fra le Corone di Roma-Aachen e Bisanzio-Mosca, preferendo concentrare i propri sforzi militari nel difendere, come sempre, le Colonie degli anelli esterni dell’Impero, minacciate sia da nuovi assalti Ssertath che dalle imprevedibili e devastanti apparizioni dei Troni Oscuri. Purtroppo per tutti loro, una enorme maggioranza dei Limes Orbitalis da cui possono partire gli Incrociatori da guerra delle flotte imperiali sono da sempre sotto la piena proprietà (e controllo) della ricchissima Bisanzio.

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